Cuore oltre l’ostacolo

Il cuore oltre l’ostacolo.

Venne il giorno del riscatto. Venne il giorno della prima di campionato. Il rancore a la rabbia avrebbero preso forma su un campo, tra righe bianche di gesso, armature di cuoio e palle chiodate.

Fu la partita di Icaro. Lui, giovanotto di buone speranze, corriere estremo di professione. La sua fama era indiscussa così come indiscusso era il suo fascino. Capace di consegnare ogni cosa in ogni luogo, soprattutto in quelli imperivi e irraggiungibili. Talento oggettivo del volo con l’aliante era anche un donnaiolo dei più temputi. Nessuno poteva resistergli, né maschi né femmine, tranne lei che non lo avrebbe guardato finché non fosse diventato qualcuno nel mondo del bloodbowl, sua unica passione. E venne il giorno.

Fu in quel momento, mentre planava verso la linea di fondo campo, lanciato verso la meta da Rhett, all’ottavo del primo tempo, sicuro della sua prestazione, la vide là sugli spalti. Fu un attimo e fu l’inferno. Perso in quello sguardo tutto ciò che era semplice divenne impossibile. Le sue ali si chiusero, le corde si intrecciarono e il suolo si avvicino rapidamente. Capitolò rovinosamente a terra, tra gli avversari. Allora raccolse tutte le energie e scartò la vergogna che stava provando di fronte ai compagni, agli avversari davanti e davanti agli occhi di lei. Si rialzò e provò con tutte le se forze a lanciare il cuore oltre l’ostacolo. Riuscì a fare meta così come riuscì a fare breccia nel cuore di lei perché quella meta fu anche la svolta che fece vincere la partita alla squadra.

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