io lo Lascerei a Te

Il cuore.

Era un giorno di pioggia. E lui piangeva a dirotto su una panchina del parco, defilato da tutto. Si trovava lì da diverso tempo, non avrebbe saputo dire quanto, ma non da poco. Frank aveva finito tutte le lacrime e quindi si alzò e iniziò a camminare senza una meta. Mentre i pensieri si accartocciavano nella sua testa gli venne in mente che per andare da lei passava spesso davanti a un vecchio campo da football, sporco, rovinato e completamente incustodito. Ma da quel campo vedeva entrare e uscire soggetti strani che sembravano felici. È verso quel posto che decise di dirigersi. Quella volta entrò anche lui, determinato a riprendersela un po’ di felicità. Da quel giorno iniziò ad allenarsi con loro tutti i giorni. Quel che lo sorprese però, è che nei momenti in cui si lasciavano andare a qualche chiacchiera, si sentiva parte del gruppo e in poco tempo divenne per i suoi compagni un punto di riferimento. Dava loro consigli e sapeva motivarli durante gli allenamenti. E mentre motivava loro, lui diventava più felice.

Venne sui giornali pubblicata la notizia di un campionato: si cercavano squadre in tutto il Paese. Furono i suoi compagni a chiedergli di diventare il loro capitano e buttarsi in quella disciplina per focalizzare tutte le loro energie spese negli allenamenti in un obiettivo. Lui si trovò ad essere per la prima volta un leader. Da quella panchina e quelle lacrime erano cambiate tante cose. E allora capì. “Io lo lascerei a te” le aveva detto porgendole il proprio cuore. Poi si era voltato e aveva preso i bagagli. Al posto del cuore non aveva ancora nulla ma aveva intrapreso una strada che lo aveva arricchito facendogli scoprire nuovi lati di se stesso. Ma intanto aveva una squadra da sostenere e un campionato da vincere. Poi, sarebbe tornato a riprenderselo. Il cuore.

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